...Corti a parole...


Elettroliti forti è la definizioe chimica che si attribuisce alle molecole quando la loro dissociazione molecolare è completa, ovvero se tutte le molecole si dissociano. Con la scelta di aprire questo blog noi vogliamo dire che ci dissociamo dalla distruzione del sapere in un'Italia portata all'arresto culturale. Ci dissociamo per unirci e portare avanti un progetto culturale aperto ad ogni forma comunicativa. Per riprenderci il sapere e trovare uno spazio dove poterlo esprimere, condivere e far crescere. E' una nostra esigenza ma è anche una forma di dovere per raggirare il senso di impotenza che si prova di fronte ad una cultura italiana in declino.

venerdì 9 marzo 2012

Il vecchio professore di Wislawa Szymborska


Gli ho chiesto di quei tempi,
quando ancora eravamo così giovani,
ingenui, impetuosi, sciocchi, sprovveduti.


È rimasto qualcosa, tranne la giovinezza
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto se sa ancora di sicuro
cosa è bene e male per il genere umano.


È la più mortifera di tutte le illusioni
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto del futuro,
se ancora lo vede luminoso.


Ho letto troppi libri di storia
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto della foto,
quella in cornice sulla scrivania.


Erano, sono stati. Fratello, cugino, cognata,
moglie, figlioletta sulle sue ginocchia,
gatto in braccio alla figlioletta,
e il ciliegio in fiore, e sopra quel ciliegio
un uccello non identificato in volo
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto se gli capita di essere felice.


Lavoro
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto degli amici, se ne ha ancora.


Alcuni miei ex assistenti,
la signora Ludmilla, che governa la casa,
qualcuno molto intimo, ma all'estero,
due signore della biblioteca, entrambe sorridenti,
il piccolo Jas che abita di fronte e Marco Aurelio
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto della salute e del suo morale.


Mi vietano caffè, vodka e sigarette,
di portare oggetti e ricordi pesanti.
Devo far finta di non aver sentito
-mi ha risposto.


Gli ho chiesto del giardino e della sua panchina.


Quando la sera è tersa, osservo il cielo.
Non finisco mai di stupirmi,
tanti punti di vista ci sono lassù
-mi ha risposto.

domenica 6 novembre 2011

Difendere il sapere libero

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog? 
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione. 

Cosa è la rettifica? 
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi. 

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione? 
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito. 

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto? 
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata. 

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false? 
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri. 

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica? 
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso. 

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

venerdì 15 luglio 2011

B. Pasternak

Tu mi stai accanto, lontananza del socialismo.
Dici d’esser vicina? Frammezzo alle angustie,
in nome della vita, in cui ci siamo legati,
trasportaci, ma solo tu.
Tu mandi fumo tra una nebbia di teorie,
terra fuori di ciarle e di calunnie,
come una porta sul mondo e una porta sul mare,
e una porta sulla Georgia da Mleti.
Tu sei il paese ove le donne di Putivl’
non piangono prima del tempo come i cuculi,
e con tutta la verità io le rendo felici,
e ad essa non occorre distoglierne lo sguardo.
Dove respirano l’una accanto all’altra,
e i ganci della passione non scricchiano
e non danno un residuo di frazioni
per sventura delle madri e dei bambini.
Dove io non ricevo alcun resto
in vita spicciola dall’esistenza,
ma segno solo ciò che spendo
e spendo tutto quello che conosco.
Dove la voce, mandata a rincorrere
una novità indistruttibile,
con l’esultanza del mio bambino
mi fa eco dall’avvenire.
Qui sarà tutto: ciò che ho vissuto
nei presagi e nella realtà,
e coloro di cui non sono degno,
e ciò per cui fra di essi ho un nome.
Tu sei ancora qui, e mi hanno detto
ove sei adesso e ove sarai alle cinque.
Io ti potrei trovare nel Kursaal,
piuttosto che ciarlare invano.
Tu ascolteresti ritornando giovane,
grande, libera, audace,
dell’uomo giunto al limite
da una formica che è cresciuta troppo.
Vi sono nell’esperienza dei grandi poeti
tali tratti di naturalezza
che non si può, dopo averli conosciuti,
non finire con una mutezza completa.
Imparentati a tutto ciò che esiste, convincendosi
e frequentando il futuro nella vita di ogni giorno,
non si può non incorrere alla fine, come in un’eresia,
in un’incredibile semplicità.
Ma noi non saremo risparmiati,
se non sapremo tenerla segreta.
Più d’ogni cosa è necessaria agli uomini,
ma essi intendono meglio tutto ciò che è complesso…

B. Pasternak, "Le onde" 1931

mercoledì 8 giugno 2011

Quattro Sì per il referendum del 12-13 giugno

1 Quesito: SI per dire no alla privatizzazione di acqua e servizi
2 Quesito: SI per dire no ai profitti sull'acqua
3 Quesito: SI per dire no al nucleare
4 Quesito: SI per dire no al legittimo impedimento

Italia in piazza per i Sì una pioggia di eventi

mercoledì 1 giugno 2011

‘’Lei è un gran figlio di puttana,un pezzo di merda,un insoddisfatto dalla vita … merda che non è altro che muoia’’.La mia voce,anzi le mie urla,si dileguano presto nell’aria ma sortiscono un bel effetto sulle persone vicine,tutti a bocca aperta,chi si sarebbe mai aspettato che un folle,diciottenne,bel visino e ben vestito avrebbe avuto un vero e proprio esaurimento nervoso li,a pochi metri di distanza.

lunedì 30 maggio 2011

Scorci da Istanbul...

Salgo nell’autobus per Kadikoi e già la guida non si smentisce: chiuse le porte, mezzo carico di gente, pochi appigli per tutti.. ed ha inizio la spericolata attraversata, tra porte aperte in corsa, dialoghi a me incomprensibili tra autista e passeggeri, fermate prenotate da parole, sorpassi a destra, inchiodate fortuite. Fuori: il traffico assordante (il clacson pare qui essere un’innovazione piuttosto recente), cani scodinzolanti agli incroci, in mezzo alle rotonde, un po’ ovunque.
Cerco una sorta di equilibrio, racimolando le poche forze post viaggio,